The Scarlet Veil. La cacciatrice e il vampiro 1 by Shelby Mahurin

autore:Shelby Mahurin [Mahurin, Shelby]
La lingua: ita
Format: epub
editore: HarperCollins Italia

27

LA PROMESSA DI MICHAL

Mezz’ora dopo, Michal si versa un bicchiere d’assenzio nel suo studio.

Non parla, non mi guarda, mentre stappa il decanter di cristallo, versa il liquido puzzolente e lo scola in un sorso solo. Osservo con riluttante fascinazione il suo collo lungo e pallido nell’atto di deglutire. Non sapevo che i vampiri potessero bere liquore, eppure eccolo qui, a slogarsi la mandibola come un serpente.

Le ustioni sul suo viso sono lucide e arrossate al bagliore del fuoco.

Non riesco proprio a sentirmi in colpa.

Ma il suo silenzio si protrae troppo a lungo, e mi agito sulla sedia, aggiungendo il fruscio della gonna al costante tic tac dell’orologio sulla scrivania. Incrocio le caviglie e le sciolgo. Intreccio le dita in grembo. Fingo di tossire per schiarirmi la voce. E lui continua a ignorarmi. Alla fine, non potendo più tollerare l’imbarazzo, chiedo: «Perché mi hai portata qui? E perché le tue ferite non sono guarite?».

Si versa un altro bicchiere d’assenzio. «L’argento.»

Aspetto pazientemente che si spieghi; quando non lo fa, resisto alla tentazione di alzare gli occhi al cielo. «Quindi… ti resteranno in faccia per sempre? Per tutta l’eternità sembrerai uno che ha combattuto contro un orso?» Non gli rammento che l’orso ero io, dato che le sue spalle sono tese in modo minaccioso.

Dopo che Mila se n’è andata, Michal mi ha condotta dall’aviario al suo studio senza dire una parola e senza più toccarmi. «Tornerà» ha detto, torvo. «La tentazione di impicciarsi è troppo forte.»

Ma nonostante la sua certezza, Mila non è ricomparsa. Né allora né adesso.

«Le ferite resteranno finché non berrò qualcosa di più forte dell’assenzio.» Michal mi scocca un’occhiata da sopra la spalla. «Ti stai offrendo?»

Le sue occhiaie sembrano più scure dopo l’incontro con lei, i lineamenti più affilati. Più duri. Sembra… stanco. «No» rispondo. Perché non provo compassione per lui. Sua sorella l’ha fatto completamente a pezzi – E anche me, penso rabbiosa –, ma non merita comunque la mia pietà. Se anche non è lui l’assassino, è sicuramente un assassino, e… non so dove ci possa portare tutto questo.

O perché mi costringa a stare seduta qui con lui.

«Perché Mila voleva guarire Dimitri?» Giocherello con il nastro che porto legato al polso, perché non voglio più guardare Michal. «Perché dovevano trovare Lou?» E in chiesa, addirittura?

Alla fine si gira e si poggia sulla credenza, e mi osserva. Lo guardo far roteare lentamente l’assenzio nel bicchiere. Mia madre lo chiamava sempre il “liquore del diavolo”. È logico che a lui piaccia. «Dimitri soffre di una brutta brama di sangue» dice dopo un altro lungo momento.

Stavolta non aspetto che cali un silenzio imbarazzato. «È cos’è la “brama di sangue”?»

«Una malattia tipica dei vampiri. Quando si nutre, Dimitri perde conoscenza. Molti vampiri si smarriscono nella caccia, ma uno affetto dalla brama di sangue va ancora oltre: non ricorda nulla, non sente nulla e inevitabilmente uccide la preda in modi raccapriccianti e orribili. Se lasciato in balia di se stesso troppo a lungo, diventa un animale come Yannick.» Ora non riesco più a resistere e alzo lo sguardo su di lui.

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